De Amicis (1846-1908) è uno dei più attenti intellettuali italiani, capace di dare voce ai problemi ed alle aspirazioni di una giovane nazione. Tuttavia egli è considerato dagli storici della letteratura italiana un autore ‘minore’. Eppure egli è stato anche uno degli autori italiani più noti all’estero come conferma la fortuna editoriale di Costantinopoli (1877-78), libro di viaggio scritto da De Amicis dopo un soggiorno nella metropoli. Pubblicato inizialmente in due volumi Costantinopoli fu presto tradotto in molte lingue. Nel 1882 fu stampata anche un’edizione illustrata dal pittore italiano Cesare Biseo. Tale versione, anch’essa presto tradotta in varie lingue, contribuirà a costruire l’immaginario europeo nei confronti di Istanbul e in genere dell’Oriente. L’articolo prosegue tentando una spiegazione della dedica presente nel volume, in cui De Amicis avverte che Costantinopoli sarà il suo ultimo libro di viaggio. In effetti Costantinopoli segna il passaggio ad una letteratura non solo di consumo, ma più impegnata sul piano civile. Il saggio prende poi in considerazione la figura di un compagno di viaggio di De Amicis, il pittore orientalista Enrico Junck, sottolineandone il ruolo importante all’interno di Costantinopoli. L’articolo si sofferma infine su una curiosa e sin qui sconosciuta commemorazione di De Amicis, pronunciata a Costantinopoli da Alarico Buonaiuti. Essa è una preziosa testimonianza di crisi profonda del rapporto di De Amicis con la cultura italiana, di lì a poco assalita dalla rivoluzione futurista.
De Amicis (1846–1908) is one of the most distinct Italian intellectuals, able to give a voice to the problems and aspirations of a young nation. However, historians of Italian literature consider him a “minor” author. Even so, he was also one of the best-known Italian authors abroad, confirmed by the editorial fortune of Constantinople (1877–78), a travel book written by De Amicis after a stay in the Ottoman metropolis. First published in two volumes, Constantinople was translated immediately into many languages. In 1882, an edition illustrated by the Italian painter Cesare Biseo was also printed. This version, which is also translated into various languages, will help shape the European imagination towards Istanbul, and the Orient in general. The article continues by making an explanation for the dedication present in the book, in which De Amicis says that Constantinople will be his last travel book. Indeed, Constantinople marks the transition to literature of not only consumption but also literature more engaged on the civil affairs. The essay then considers the figure of the traveling companion of De Amicis, the orientalist painter Enrico Junck, underlining his important role in Constantinople. Finally, the article focuses on a curious and unknown commemoration of De Amicis, pronounced in Constantinople by Alarico Buonaiuti. It is a valuable testimony to the profound crisis of De Amicis’ relationship with Italian culture, attacked by the Futurist revolution..
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Primary Language | English |
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Subjects | Creative Arts and Writing |
Journal Section | Research Articles |
Authors | |
Publication Date | December 18, 2018 |
Submission Date | August 13, 2018 |
Published in Issue | Year 2018 Volume: 28 Issue: 2 |